Quei giorni divennero muti; le ore, i minuti scandivano lenti il peso dei silenzi.
Quell’ultimo abbraccio, una foto in bianco e nero nella mente sbiadita nei dettagli dal trascorrere del tempo.
Non c’era logica in quel destino e le tinte nere del lutto coprivano da tempo il sapore dei baci.
Andammo via quando l’aria profumava di maggio e alle onde il compito di coprire le impronte, le nostre che si allontanarono di schiena senza più voltarsi.
La testa cammina ma il cuore resta in ostaggio dell’aria, dell’odore di maggio e del vento leggero che arriva da lontano e profuma ancora di te.