Fuoco, Aria, Acqua e Terra, i quattro elementi esoterici della vecchia religione, le cui tradizioni e rituali sfociano ancora oggi nella Magia.
L’elemento più puro dei quattro è il Fuoco con la sua doppia valenza: adorato come portatore di luce e di calore e temuto per la sua forza di distruzione e utilizzato negli incantesimi di purificazione.
Il secondo elemento superiore è l’Aria: elemento maschile come il fuoco, è associato all’intelletto e riguarda solitamente rituali che governano i viaggi, le conoscenze, le scoperte di menzogne o il ritrovamento degli oggetti.
L’Acqua, elemento femminile, è considerato l’elemento purificatore per eccellenza: associato al subconscio, ai sogni, all’amore e a tutto ciò che riguarda l’emozione.
L’ultimo elemento, la Terra: simbolo femminile per eccellenza, senza il suo grembo nulla può nascere.
Nella ritualistica la Terra ha sempre governato i rituali legati al lavoro, agli affari, alla fertilità, ma anche agli incantesimi di guarigione grazie ai suoi frutti.
Negli ultimi tempi i colori della magia stanno assumendo quelli delle mode con le tinte delle stagioni e del pret a porter o delle tendenze sociali.
Personalmente e a tal proposito mi stupisce il fatto che ancora non sia stata creata una magia vegana, adatta ad appagare le esigenze dell’ultima tendenza che fa tanto radical e forse anche un pò chic.
Senza entrare nel merito di coloro che chiedono e di coloro che eseguono, vale a dire se sia vero oppure no, se il pensiero di una richiesta, per dirla alla Eduardo, se sa di sale oppure ha solo il sapore del fumo.
Personalmente da tempo ho smesso di stupirmi e in tanti anni anni di lavoro sono arrivato alla conclusione che è vero tutto ciò in cui crediamo.
Quindi da parte mia non c’è nessuna presa di posizione o giudizio che porti a pendere da una parte o all’altra della questione forse per il semplice fatto che il problema nasce a monte vale a dire dalla richiesta.
Infatti il problema non è se funziona, ma piuttosto cosa te ne fai dal momento in cui funzionasse?
Molto spesso le cose non accadono per il semplice fatto che non è ancora arrivata la stagione adatta per la maturazione: è come se si pretendesse di raccogliere a febbraio i frutti che maturano a giugno.
A volte invece accade che non siamo pronti a prendere lo straordinario perché abbiamo l’insopportabile vizio dell’infelicità a tenerci compagnia, quella paura di essere felici che ci fa barricare nell’alcatraz delle abitudini.
La felicità ha un suo rovescio come l’amore e la passione: più in alto si sale più la caduta ci spaventa e spesso ci piace guardare le sbarre rassicuranti e invisibili della nostra prigione dove almeno la tranquillità ci protegge dall’abisso e dalla cima della vita.
A volte per ottenere basta meno di quello che si pensa: estraniarsi dalle negatività dei pensieri, rompere quell’ultimo metro di terra che separa il tunnel dalla luce.
Spesso le cose che vogliamo non richiedono artifici, ma sono a portata di mano: se solo le vogliamo basta pensare che, come recita un emendamento della costituzione americana, la libertà non è gratis.
Il nostro impegno farà sempre la differenza.
esiste oppure no?
La regola del tre nella magia.
Non fare ad altri ciò che non vorresti che fosse fatto a te stesso.
Ogni cosa che si fa ci torna indietro tre volte, nel bene o nel male.
Luca Oliver